SASKIA ROSSET
"Objets perdus/ objets trouvés"
esposizione fotografica nell'ambito della "Biennale dell'immagine" di Chiasso
dal 13.-16.04.2006
Lo spazio della galleria è dedicato ad un'opera fotografica sugli spazi interni abbandonati, mentre al calar della notte, i passanti all'esterno vedono comparire un'ulteriore serie di immagini: delle diapositive mostranti frammenti di pareti con tracce di fori d'entrata di proiettili, sono proiettate dalla finestra della galleria sulla facciata della casa di fronte. A dipendenza della prospettiva, il confronto improvviso e diretto con queste immagini nello spazio aperto, rende il passante casuale partecipe di un mondo effimero e irreale, il cui significato, andando ben oltre l'aspetto estetico pittorico, si svela unicamente all'osservatore attento. La realtà non essendo nettamente distinguibile dalla proiezione sin dal primo momento, queste immagini "parete su parete" mettono in dubbio la percezione del loro osservatore.
L'idea base del concetto di questa esposizione non si limita semplicemente alla riflessione sull'argomento guerra e ferimento, ma mette a confronto l'interno e l'esterno, la sfera privata e la sfera pubblica, confrontando l'osservatore sia con la realtà immateriale della quotidiana trasmissione di immagini di azioni belliche, sia con l'altrettanto quotidiano ritiro dell'individuo nella propria sfera privata. L'esposizione riprende tale concetto persino a livello formale: quando di notte si possono vedere le immagini all'esterno, lo "spazio privato" rimane chiuso. Quando invece lo spazio interno è accessibile, le immagini all'esterno scompaiono. La realtà e l'effimero, l'impotenza ed il ritiro sono così tematizzati quale espressione, non solo delle variegate e complesse condizioni in cui l'essere umano è ormai tenuto a muoversi, ma anche della difficoltà di conciliare in se stesso il mondo interno con quello esterno.
Presentazione da Paolo Belli, Dicastero di Cultura di Chiasso.
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